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Documento


53679
IDG881303433
88.13.03433 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Garavaglia Mariapia
Opinioni. Vita e morte, non puo' decidere il legislatore
Tempo, an. 45 (1988), fasc. 300 (18 novembre), pag. 4
D300080; D3013; F31; D51850; F4252
L' A. (sottosegretario alla Sanita'), premessa una serie di considerazioni sul valore della vita umana e sulle implicazioni etiche di fecondazione artificiale ed eutanasia, afferma che la legalizzazione delle regole scientifiche che danno la vita e la morte rappresenterebbe l' ultima spoliazione dell' uomo moderno. Su tali questioni, avverte l' A., l' intervento del legislatore e' assai delicato; si tratta pero' oggi di assicurare chiarezza d' indirizzo ai medici e agli scienziati nel momento di applicazione delle nuove tecnologie. Finora il complesso di codici e comportamenti deontologici e' stato sufficiente a regolare la materia; se tale salvaguardia si dimostrasse inadeguata, non potrebbe pero' escludersi il ricorso a indicazioni normative che integrino la correttezza professionale. (Titolo: 2 col / Testo: 1 col).
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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