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| IDG881303585 | |
| 88.13.03585 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Berruti Giuseppe Maria
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| Violenza carnale: sentenza ingiusta? No, legge da cambiare
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| Mattino, an. 97 (1988), fasc. 310 (4 dicembre), pag. 4
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| D5170
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| Ha destato scandalo nell' opinione pubblica la sentenza della Corte
di Appello di Roma con cui e' stata fortemente ridotta la pena ai
violentatori di una giovane. L' A. riassume la motivazione della
sentenza, facendo notare che i giudici non hanno minimamente voluto
considerare come attenuante il fatto che la donna non fosse
pienamente in grado di difendersi; certo la tesi della Corte, secondo
cui ai violentatori la donna potesse sembrare in qualche modo
consenziente, e' opinabile ma non scandalosa. Piuttosto l' episodio
ripropone i problemi legati ad un' infelice formulazione della legge,
che in pratica richiede la prova del mancato consenso, mentre sarebbe
piu' giusto affermare che ogni contatto sessuale non esplicitamente
voluto costituisce violenza carnale. (Titolo: 1 col / Testo: 0.5 col)
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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