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54198
IDG891300233
89.13.00233 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Neppi Modona Guido
La Giustizia dell' 89
Repubblica, an. 14 (1989), fasc. 1 (3 gennaio), pag. 10
D68; D023; D50411; D50422
Evidenziati i profondi mutamenti che comportera' l' introduzione del nuovo codice di procedura penale, l' A. sottolinea che i magistrati si stanno preparando con grande impegno professionale ad applicare il nuovo sistema. Non si riscontra pero' analogo impegno da parte degli avvocati, i quali sembrano scettici sulle possibilita' del nuovo processo. Il Governo, dal canto suo, non si sta adoperando come dovrebbe per approntare le strutture materiali e personali indispensabili per consentire un' efficace attuazione delle nuove norme. Infine, l' A. osserva che la nuova macchina processuale potra' funzionare solo se la maggior parte degli imputati accettera' il sistema del patteggiamento; ma e' allora indispensabile che non si ricorra piu' ad amnistie e indulti, che indurrebbero gli imputati a rinunciare al patteggiamento e che provocherebbero di conseguenza la paralisi della giustizia. L' A. sollecita pertanto la revisione dell' art. 79 Cost., stabilendo che il ricorso all' amnistia e all' indulto puo' avvenire solo in casi assolutamente eccezionali e straordinari. (Titolo: 2 col / Testo: 1.4 col).
d.p.r. 22 settembre 1988, n. 447 art. 79 Cost.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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