| l' a. si chiede in che modo possa oggi far presa sull' uomo moderno,
caratterizzato da un atteggiamento di areligiosita' e di
antimetafisicita', il messaggio cristiano. l' a. riporta le posizioni
che hanno assunto in questo tentativo i vari teologi. dapprima
considera le posizioni piu' radicali, quali quelle di robinson e
altizer, che vogliono fare una esposizione del vangelo del tutto
allineata colle esigenze dell' uomo moderno. successivamente esamina
la posizione di bultmann e di tillich, che vedono nell'
esistenzialismo la filosofia piu' adatta a reinterpretare il
messaggio cristiano, si tratta pero' di un esistenzialismo,
sopratutto nel caso di tillich, non fenomenologico ma ontologico. l'
a. riporta in ultimo la posizione di paul van buren, uno dei massimi
esponenti della "teologia della morte di dio", che, considerando il
neopositivismo l' unica vera filosofia, legge il vangelo in chiave
neopositivistica. l' a. conclude affermando come sia utopico pensare
che possa esistere una maniera di presentare il messaggio cristiano
tale che tutti si convertano ad esso. la sopravvivenza del
cristianesimo non dipende, per l' a., dall' abilita' dei teologi ma
dalla testimonianza di vita di coloro che si dicono cristiani.
| |