| occasione di questo studio e' stata l' apparizione nel marzo del 1972
di un volume collettivo, dal titolo la repubblica probabile, in cui
il curatore mario di antonio, raccoglie le opinioni di dieci
parlamentari sulla aderenza della nostra costituzione sia allo
spirito originario che alle attuali esigenze del paese. l' a.
giustifica il ricorso fatto dal curatore a degli "operatori" dell'
ordinamento costituzionale, quali sono i parlamentari; a differenza
infatti dei "teorici" delle discipline giuspubblicistiche, spesso
portati a formulare figure e schemi essenzialmente dottrinari e che
rischiano quindi di essere astratti, i parlamentari formano il loro
giudizio dall' esperienza vissuta e quindi, piu' che gli altri, sono
in grado di portare il peso innegabile dei fatti. l' a. esamina le
diverse opinioni dei parlamentari riguardo i vari principi ed
istituti della nostra costituzione. la conclusione che emerge da
questi giudizi e' che la maggioranza degli operatori e'
sostanzialmente d' accordo per quanto concerne il perdurare della
adeguatezza di massima delle istituzioni costituzionali alla
situazione attuale del nostro paese. per ovviare alla situazione
odierna di crisi non e' necessario procedere a sostanziali modifiche
del testo costituzionale ma solo operare ritocchi ad alcune
disposizioni, che alla prova dei fatti non sono apparse del tutto
soddisfacenti. la critica si volge allora o sulla parziale ed
imprecisa concretizzazione degli istituti costituzionali nelle norme
legislative e nei regolamenti di esecuzione o addirittura sulla loro
mancata traduzione nella realta'. si tratta allora di indicare i
rimedi piu' opportuni e questo compito, ribadisce l' a., piu' che al
giurista, cioe' al teorico, spetta al politico.
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