| l' a. nota come accanto ad un interesse vasto ed esteso intorno al
fenomeno del potere, gli studi sulla violenza, che pure e' con il
potere intimamente legata, sono sporadici. cio' e' dovuto, secondo l'
a., al disagio ed alla penosita' dell' esperienza che questa parola
evoca, di qui la tendenza a non parlarne. alla tradizionale
distinzione tra forza e violenza l' a. ritiene che sia piu' opportuno
distinguere tra impieghi della violenza "creduti legittimi" ed
impieghi "creduti illegittimi". l' a. considera le relazioni che
possono venire a sussistere tra la violenza ed il potere politico.
nell' analizzare le varie funzioni che puo' esercitare la violenza,
vista in questi ultimi prospettiva di strumento del potere politico,
l' a. nota come la minaccia di una violenza esterna ad un gruppo
costituito puo' avere la funzione di aumentare la coesione interna
fra i membri del gruppo, ad aumentarne cioe' la compattezza. da qui
la politica, spesso seguita anche nella storia piu' recente, di
scaricare le tensioni interne con una condotta aggressiva verso un
qualche fattore esterno, fatto apparire quale minaccia per il gruppo.
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