| l' a. osserva come oggi si e' portati a considerare ipocrita quell'
atteggiamento che intende punire sulla carta un reato, quando tutti
sanno che e' compiuto continuamente senza sanzione; ma, secondo l'
a., il discorso sull' ipocrisia va rovesciato, ipocrisia e' il volere
abolire un principio col pretesto che esso non trova corrispondenza
nella realta', secondo l' a., vi sono principi che sono del tutto
indipendenti dal riconoscimento del legislatore, invece si tenta da
molte parti di dimostrare che non esistono principi di questo genere,
al di sopra della storia, ma che tutto dipende dalla volonta' del
legislatore. si interpreta il diritto come pura convenzione, lo si
vuol scindere dalla morale, cosi', si dice, il divieto di
interrompere a proprio arbitrio la maternita' puo' rimanere come
principio che dipende dalla morale e non dal diritto, ma rescindere
del tutto la sfera giuridica da principi morali significa, per l' a.,
vanificare il diritto. la funzione precipua del diritto, conclude l'
a., e' di tutelare gli interessi in quanto questi sono giusti, la sua
ragion d' essere non e' l' interesse, ma la legge morale che esso
cerca di rispecchiare in norme esterne.
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