| ad avviso dell' a. il concilio vaticano ii, interprete in questo
della civilta' contemporanea, non consente piu' una concezione della
societa' coniugale imperniata esclusivamente o quasi su base
materialistica, sessuale. il concilio ha rilevato che le
modificazioni profonde verificatesi nell' ambito della societa',
rendono molto spesso manifesta la vera natura dell' istituto
matrimoniale, che il concilio insiste nel configurare come una
societas ponendo quindi in risalto le esigenze personali dei membri
di tale societa'. secondo l' a. il concilio non ha negato o
declassato la ordinatio ad problem dell' istituto matrimoniale, ma ha
chiarito che la traditio-acceptatio, che da' vita alla societas
coniugalis non puo' e non deve essere considerata esclusivamente in
vista dello ius in ordine agli atti coniugali materialmente intesi,
piu' che sul codex, i principii conciliari sono destinati ad
esercitare una influenza in sede di interpretazione del regime
matrimoniale, attese la rivalutazione, operata dal concilio, dell'
elemento personale dei coniugi e la riaffermazione della loro
dignita' e della loro sostanziale parita', da un lato, e la
promozione sociale della donna, riconosciuta dallo stesso concilio,
dall' altro.
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