| l' a. compie un esame dell' attivita' della magistratura in funzione
repressiva della liberta' di espressione a partire dal 1950,
ricordando le vicende piu' clamorose, le sentenze piu' notevoli, fino
alle recenti incriminazioni degli edicolanti. dopo aver esposto
alcuni principi che dovrebbero improntare la nuova legislazione in
materia, l' a. fa un elenco degli articoli del codice penale che
potrebbero essere, e sono, usati a fini repressivi della liberta' di
espressione (artt. 416, 528, 553, 565, 654, 725, 266, 290),
concludendo con una proposta di abrogazione degli artt. 270, 272, 290
del codice penale, le norme piu' dichiaratamente "fasciste" del
nostro ordinamento.
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