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| IDG750400183 | |
| 75.04.00183 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| armani renzo
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| aggressivita' e comportamento sociale
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| Studi catt., an. 16 (1972), fasc. 136, pag. 465-467
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| f31
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| l' a. trae spunto per le sue considerazioni da un saggio di
mitscherlich sull' aggressivita' dal titolo: l' idea di pace e l'
aggressivita' umana. per mitscherlich compito fondamentale della
cultura contemporanea e' riconoscere come il ruolo delle frustrazioni
stia diventando nella nostra societa' intollerabile. questa e' la
tesi iniziale del saggio suffragata da una casistica che l' a.
ritiene peraltro poco pertinente. mitscherlich accusa tutte le morali
fondate sul divieto, in quanto i sensi di colpa interiorizzati non
possono certo contribuire a creare una pace reale. la proposta
etico-pedagogica di mitscherlich, condivisa dall' a., rivaluta una
conoscenza di noi stessi che non sia idealizzata ma profondamente
realistica. l' autorita' che vorrebbe agire su di noi dovrebbe
insegnarci a liberarci, dandoci la possibilita' di conoscere noi
stessi in modo migliore. l' io, mediante un' approfondita conoscenza
di se stesso, potrebbe arrivare a mantenere un certo grado di
liberta' sia nei confronti delle esigenze che gli propone l'
ambiente, sia nei confronti delle esigenze poste dai suoi bisogni e
dalle sue pulsioni interiori. si avra' allora un' attivita' veramente
libera quando l' azione sara' il prodotto di un armonico incontro tra
"libido" e "destrudo". il contributo di mitscherlich, conclude l' a.,
puo' pertanto considerarsi uno sviluppo del dualismo freudiano di
"eros-istinto di distruzione". e' necessario allora che l' opera di
educazione avvenga all' origine, ossia come processo di educazione
alla liberta'.
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| Ist. filosofia del diritto - Univ. FI PV ROMA
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