| l' a. sostiene che implicita nella nuova normativa del lavoro e' la
tendenza a sempre piu' burocratizzare l' impresa. ma, ritiene l' a.,
vi e' nella logica del nostro sistema economico-giuridico un limite
oltre il quale l' intervento pubblico a protezione del lavoro non
puo' andare, ed e' giusto il limite oltre il quale non c' e' piu'
autenticita' d' impresa, valutata questa nella sua esigenza ad avere
il bilancio in attivo. proteggere il lavoro fino al punto di
misconoscere obiettive esigenze dell' impresa significherebbe
infatti, secondo l' a., difendere fenomeni parassitari che, di fatto,
ostacolano lo svolgimento dell' iniziativa economica in senso
conforme all' utilita' sociale. secondo l' a., alla luce di questo
criterio di massima, andrebbe rivisionato tutto il diritto del
lavoro, ed opportuno, inoltre, sarebbe che le classi lavoratrici si
abituassero a pensare ed agire autoresponsabilmente in termini di
interesse comune e non secondo la corrente mentalita' vietamente
antagonistica ed egoistica, che e' in larga misura all' origine delle
attuali disfunsioni del sistema economico.
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