| 91781 | |
| IDG751201146 | |
| 75.12.01146 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| pericu giuseppe
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| illegittimita' di atto di nomina e invalidita' derivata: riflessi
processuali
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| nota a cons. stato sez. v 17 novembre 1970, n. 947
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| Riv. dir. proc., an. 27 (1972), fasc. 2, pag. 348-362
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d1206
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| l' a., dopo aver delineato l' orientamento della giurisprudenza del
consiglio di stato sul fenomeno dell' invalidita' derivata di un atto
amministrativo, esamina le critiche mosse a tale orientamento. rileva
che il consiglio di stato, con giurisprudenza consolidata, riconosce
un vizio d' invalidita' derivata ogni qual volta il provvedimento non
sia viziato in se' ma risulta illegittimo un altro che in qualche
modo lo condiziona, cosi' che chiunque voglia far valere una
situazione d' invalidita' derivata deve impugnare e depositare oltre
il provvedimento direttamente lesivo anche l' atto presupposto. le
principali critiche a tale impostazione si sostanziano in 2 tesi
fondamentali, delle quali la prima rileva come le conseguenze che
derivano dall' annullamento dell' atto presupposto siano eccessive in
quanto determinano la caducazione di un atto che generalmente non
produce i suoi effetti solo nei confronti dell' atto impugnato e la
seconda che il consiglio di stato, annullando l' atto presupposto,
interverrebbe al di la' di quanto e' necessario per restaurare l'
ordine giuridico violato in relazione agli interessi lesi. in merito
alla prima delle tesi esposte l' a. rileva che la caducazione dell'
atto presupposto non determina anche la caducazione degli atti
adottati in precedenza, ed alla seconda che la caducazione dell' atto
presupposto e' assolutamente necessaria proprio per la restaurazione
effettiva dell' interesse leso.
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