| secondo l' a. il risultato conclusivo del convegno e' stato nell'
aver sottolineato come la lotta condotta dai vari operatori del
diritto, giuristi, avvocati, magistrati, e' parte integrante delle
lotte del movimento operaio. e' necessario pertanto che i politici ed
i sindacalisti, contrastando la tendenza generale, non sottovalutino
questi apporti. la battaglia allora per rinnovare la legislazione, la
giurisprudenza, l' interpretazione del diritto ed il diritto stesso
e', per l' a., un momento della lotta di classe. l' a., in questo
quadro, insiste sulla necessita' di non sottovalutare l' importanza
che hanno, per arrivare alla soppressione radicale della situazione
esistente, le quotidiane conquiste parziali, gli obiettivi intermedi.
il cambiamento radicale non potra' arrivare all' improvviso, ma sara'
il risultato di un processo lungo di conquiste parziali. l' a.
riporta cio' che scrive marx a proposito del passaggio dal
capitalismo al socialismo e conclude che chi vuol considerarsi
marxista deve concepire un processo rivoluzionario che implichi anche
l' inserimento graduale nel seno della vecchia societa' di quegli
elementi che faranno maturare la situazione nuova. l' a. esamina
successivamente quale ruolo marx attribuisca al diritto ed alla
legislazione sociale. vi sono molti passi in cui marx afferma che il
diritto e' espressione non gia' della sola classe al potere, ma della
societa' intera con le sue lotte, con le sue divisioni e quindi anche
dalla presenza in essa della classe operaia. e' in questa prospettiva
allora che la lotta condotta all' interno del sistema dagli operatori
giuridici, acquista senso e giustificazione quale presentificazione
della lotta operaia
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