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Documento


92531
IDG750400668
75.04.00668 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
guerrini adriano
il potere
Settanta, an. 3 (1972), fasc. 26, pag. 39-44
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
f31
il fatto che oggi si sia diffusa la parola "potere" a sostituzione di quelle precedenti quali "diritto", "liberta'", "giustizia", ha un suo preciso significato. nota l' a. che tutti coloro che oggi parlano di potere rivelano, pur se non ne hanno la consapevolezza, un retroterra culturale che va da machiavelli a mao, ed una psicologia marcusiana che unisce edonismo ed utopismo. gli uomini, secondo l' a., non erano mai stati, come in questo secolo, cosi' privi di limiti in questa passione verso il potere. l' a. compie un' attenta analisi delle varie concezioni storiche sul potere e sulla loro concretizzazione nelle varie epoche. se puo' parlarsi di una ambiguita' del potere, osserva l' a., cio' si deve al fatto che l' ambiguita' e' una componente propria dell' uomo, che egli comunica a tutto cio' che avvicina e quindi, anche al potere. il potere, pur offrendo grandi possibilita' di operare l' utile della collettivita', offre anche grandi possibilita' di danneggiarla, in quanto esalta le qualita' deteriori dell' ego e lo distacca dal prossimo. allora, conclude l' a., un minor potere conduce ad un minor danno. per il bene di tutti e' necessario limitare il potere. il fatto che i gruppi minoritari oggi, invece di chiedere diritto e giustizia, reclamino potere, e' indicativo di una corruzione propria del nostro tempo; l' oppresso non chiede la fine dell' oppressione, ma pretende il posto dell' oppresso e ne parla il linguaggio
Ist. filosofia del diritto - Univ. FI PV ROMA



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