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| IDG750401780 | |
| 75.04.01780 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| ellul jacques
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| alienation et temporalite' dans le droit
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| (alienazione e temporalita' nel diritto)
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| colloquio al centro internazionale di studi umanistici e istituto di
studi filosofici di roma dell' 8 gennaio 1975
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| Arch. filos., (1975), fasc. 2-3, pag. 191-205
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| f31
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| per l' a. il diritto non si basa su fondamenti assoluti, ma e'
relativo e soggetto alla temporalita'. poiche' e' impossibile che il
diritto sorga dal fatto, esso non puo' essere ne' naturale ne' eterno
e si colloca all' interno della temporalita'; la temporalita' e'
costitutiva del diritto. tuttavia il diritto tende all'
extratemporalita'. si cerca di trovare al diritto un fondamento in
quanto bisogna che l'uomo creda che il diritto a cui obbedisce abbia
un valore diverso dalla sua obbedienza. questa stessa esigenza si
trova anche a partire da altra premessa: il potere formula il diritto
e fa si' che gli uomini credano che questo diritto non sia arbitrario
e diviene un mezzo di giustificazione. esso rappresenta gli interessi
e l' ideologia della classe dominante ed e' lo strumento che fa
passare il reale al piano dei valori. tuttavia, il diritto adempie al
suo officio mistificatore nella misura in cui abbandona la sua
dimensione temporale per presentarsi come l' espressione di valori
universali o di verita' eterne. se, invece, il diritto rinuncia alla
tentazione di passare dalla realta' del temporale all'
extratemporale, allora puo' essere, anziche' uno strumento di
alienazione (come viene considerato dalla teoria marxiana), un mezzo
effettivo per sfuggire all' alienazione. quando evita la formulazione
di principi ideologici universali per formulare, invece, un certo
numero di diritti particolari e precisi e per limitare e garantire
sfere d' azione determinate, il diritto diventa un fattore di
disalienazione.
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| Ist. filosofia del diritto - Univ. FI PV ROMA
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