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| IDG750900021 | |
| 75.09.00021 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| beretta giovanni
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| offesa alla memoria di un defunto ed "exceptio veritatis"
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| trib. milano 10 maggio 1973
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| Indice pen., an. 8 (1974), fasc. 3, pag. 593-597
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d5186; d5174
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| l' a., traendo spunto da una sentenza del tribunale di milano che ha
negato che i prossimi congiunti, l' adottante e l' adottato siano
legittimati a concedere la prova liberatoria di cui all' art. 596,
comma 3, n. 3, codice penale e che, pertanto, ha ritenuto applicabile
l' amnistia di cui al decreto del presidente della repubblica n. 283
del 1970, ritiene che nel caso di specie si sia confuso tra l'
ipotesi di morte della persona offesa prima della decorrenza del
termine per proporre querela e quella di offesa alla memoria di un
defunto. mentre nel primo caso titolare dell' interesse offeso e' il
soggetto successivamente defunto, nel secondo caso titolari di tale
interesse sono i prossimi congiunti, l' adottante e l' adottato, i
quali, essendo parti del rapporto processuale che si instaura per
loro tramite, possono legittimamente concedere la prova liberatoria
di cui all' art. 596, comma 3, n. 3, codice penale.
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| art. 596, comma 3, n. 3, c.p.
art. 597, comma 3, c.p.
d.p.r. 1970, n. 283
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| Ist. dir. penale - Univ. TO
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