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| IDG781310104 | |
| 78.13.10104 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| schiavone aldo
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| giuristi e popolo: un incontro che non ci fu. un modo nuovo di essere
uguali
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| Rinascita, an. 35 (1978), fasc. 5 (3 febbraio), pag. 14-15
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| f421; d0110
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| l' a. sostiene che l' affermazione secondo cui i giuristi non hanno
contribuito efficacemente all' elaborazione della carta
costituzionale e' valida. non solo perche' tra i giuristi permanevano
dure incrostazioni statolatriche, ma soprattutto perche' la cultura
giuridica tradizionale si trovo' emarginata di fronte al progetto di
stato che stava venendo alla luce. pur conservando un saldo rapporto
con la cultura liberal-democratica, lo stato repubblicano, infatti,
poneva problemi del tutto nuovi, soluzioni legislative non piu'
tradizionali, forme diverse di democrazia di fronte a cui la cultura
giuridica si trovo' impreparata e quindi in larga parte esclusa. la
costituzione e' ricca di motivi che confermano il permanere del
quadro liberaldemocratico e principi ispirati ad una interpretazione
diversa del diritto e della societa'. un classico esempio, secondo l'
a., si puo' riscontrare nell' affermazione e nel contemporaneo
superamento del concetto di eguaglianza formale intesa come
eguaglianza di fronte alla legge. l' art. 3 primo comma della
costituzione, infatti, rappresenta il compimento borghese del
formalismo. il secondo comma dello stesso articolo pone il problema
giuridico del superamento del momento formale. la connessione
dialettica dei due commi pone in primo piano il cambiamento nella
forma dello stato e del diritto per una sintesi giuridica non
"formale" delle scissioni materiali.
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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