| il carattere programmatico della costituzione, di cui i comunisti
furono i massimi sostenitori - come puo' trovarsi conferma in una
relazione presentata da togliatti nell' ottobre del 1946 alla
commissione dei 75-, e l' ipotesi di una democrazia progressiva che
trova alimento nella costituzione stessa costituiscono il punto d'
arrivo di una strategia politica che, dalla svolta di salerno, tende
ad una graduale trasformazione della societa' basandosi sull'
alleanza dei tre maggiori partiti italiani. la fine precoce di quel
tentativo politico puo' costituire un riferimento importante anche
per capire, con una rilettura "non reverenziale" della costituzione,
che la storia istituzionale d' italia puo' essere letta anche come la
storia di una scissione tra politica ed amministrazione, tra lo stato
dei partiti che si riconosce nelle assemblee elettive e lo stato
degli apparati, fondato sulla scomposizione degli interessi
settoriali. il problema della realizzazione di una democrazia
progressiva apre inoltre quello delle forme di governo del "mercato
determinato", rispondenti ad una logica diversa da quella
esclusivamente rivolta alla tutela del profitto, che appare
estremamente complesso, come l' analisi di togliatti e anche l'
esperienza del fronte popolare in francia hanno sottolineato.
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