| l' a. osserva che si parla, di quando in quando, di "accorpare" le
aliquote fondamentali dell' iva, cioe' di ridurle, ma poi non se ne
fa niente. la riduzione, infatti, dovrebbe riguardare il numero delle
aliquote, non certo la loro entita'. ma ridurre le aliquote significa
livellarle, ed il livellamento puo' avvenire solo in 2 modi: o verso
il basso o verso l' alto; e' escluso che possa avvenire in un modo
come nell' altro. l' a. si domanda se non converrebbe rendere
permanenti aliquote che di temporaneo hanno solo il nome ed esamina
un procedimento che giudica perverso: lo stato si trova ad essere
creditore di cifre cospique nei confronti di aziende municipalizzate,
ma vede aumentare il gia' abissale deficit della finanza locale, che
prima o poi dovra' pur essere colmato. e' il contribuente, conclude
l' a., a pagare il conto di questi giri viziosi.
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