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| IDG791300481 | |
| 79.13.00481 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| gonella guido
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| a cinquant' anni dalla firma dei patti lateranensi. il punto sul
concordato
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| Tempo, an. 36 (1979), fasc. 39 (10 febbraio), pag. 1
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| d9430; d943
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| (Titoletti: breccia di porta pia e fallimento delle "guarentigie".
pio xi e il fascismo. testimonianze alla costituente. nitti, orlando,
bonomi. nenni e togliatti. gli abrogazionisti contro la costituzione.
i sofismi dell' abrogazionismo. comunita' civile e comunita'
religiosa. non basta la costituzione? critiche contraddittorie.
polemiche inconsistenti. presto o tardi? principii e criteri della
revisione. la direttiva parlamentare. liberta' e uguaglianza. la
polemica sui privilegi. cronaca del lavoro compiuto. camera e senato.
le materie riviste. i temi piu' delicati. l' ultima fase)
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| l' a. e' senatore, presidente della delegazione italiana per la
revisione del concordato. egli ricorda le tappe piu' salienti del
lungo iter della "questione romana". il governo italiano aveva
creduto di sanare il conflitto con la cosiddetta "legge delle
guarentigie": essa non ottenne lo scopo e fu anzi aspramente
criticata da antonio gramsci che la disse "monumento di ipocrisia e
di malafede liberale". mussolini realizzo' l' intesa tra stato e
chiesa, ma subito la squalifico' e la violo'. il papato non pote' non
scagliarsi contro il fascismo e il nazismo. alla assemblea
costituente emerse il desiderio di conciliazione dell' italia
liberale. fu approvato l' articolo 7 della costituzione. l' a.
afferma che sarebbe ingenuo, oggi, ignorare la polemica degli
abrogazionisti. l' a. sostiene che la costituente anziche'
accantonare il problema dei rapporti tra stato e chiesa, come taluni
sostengono, lo ha affrontato con responsabilita' e saggezza, fissando
una normativa non cristallizzata ma rivedibile senza bisogno di
mutare la costituzione. l' a. evidenzia il rischio di un ritorno al
sistema pre-costantiniano implicito nella polemica abrogazionista. la
preoccupazione per la sovranita' dello stato contrasta con la
tendenza progressista del diritto moderno. in un' epoca in cui il
comunitarismo caratterizza i rapporti tra i popoli non e' pensabile,
osserva l' a., che tra stato e chiesa regni il separatismo; esso puo'
essere causa di equivoci pericolosi. l' a. rileva le numerose
contraddizioni in cui cadono gli avversari dei patti lateranensi;
molti di essi hanno esaltato un giorno tali patti. vi sono anche
coloro che criticano la lunghezza delle trattative: l' a. asserisce
che una discussione cosi' libera e aperta non ha precedenti. la
delegazione italiana medito' sui principi che dovevano regolare la
revisione: essa soprattutto doveva essere bilaterale; basarsi sulla
constatazione della mutata situazione; attenersi alle regole della
carta costituzionale. la polemica anticoncordataria si rivolge contro
i "privilegi" dei patti lateranensi. l' a. fa notare che in molti
casi non si tratta realmente di privilegi, anche se non mancano i
privilegi veri e propri, eliminati con la revisione. l' a. ricorda il
lavoro compiuto per la revisione; nello insieme delle materie riviste
considera di grande importanza il superamento del concetto dello
stato confessionale. temi difficili furono: matrimonio; insegnamento
religioso; enti ecclesiastici. il risultato, come ha detto il
presidente andreotti, e' stato positivo.
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| art. 7 cost.
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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