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| IDG791310086 | |
| 79.13.10086 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| berlinguer luigi
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| riforma dello stato. i bisogni nuovi della democrazia
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| Rinascita, an. 36 (1979), fasc. 14 (6 aprile), pag. 7-9
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| d02; f410; f421
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| (Sommario: il movimento operaio ha colto per primo i segni di crisi
che le forme tradizionali, vetero-liberali, della rappresentanza
politica mostrano ormai da molto tempo. nessuna istanza di
partecipazione puo' trovare spazio se il complesso della macchina non
funziona. le proposte del congresso. il sistema bicamerale contiene i
pericoli del rallentamento e dell' insabbiamento dell' attivita'
legislativa.)
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| l' a. mette in evidenza la crisi delle forme tradizionali,
vetero-liberali, e della rappresentanza politica intesa come delega
assoluta. le istituzioni, che riproducono gli schemi rappresentativi
liberali, o non riescono a rappresentare o non riescono a dirigere
effettivamente la societa'. tale crisi assume o la forma dell'
autoritarismo o quella dell' inefficienza. l' a. sostiene che la via
per far imboccare un corso diverso alla democrazia nel nostro paese
e' quella dello sviluppo delle autonomie istituzionali e delle
esperienze di partecipazione sociale. punto di partenza di una
riforma in tal senso e' l' esecutivo, il governo, la pubblica
amministrazione. un tale obiettivo e' raggiungibile attraverso leggi
ordinarie secondo l' art. 95 della costituzione, senza bisogno di
modificare quindi la costituzione. per quanto riguarda il parlamento,
l' a. avverte che sussistono, al fine di una riforma, problemi di
carattere costituzionale. ritiene ormai matura una revisione dei
regolamenti delle camere, un adeguamento delle commissioni e la loro
stessa funzionalita'. successivamente l' a. si intrattiene sull'
inopportunita' di mantenere il sistema bicamerale. secondo l' a., la
definizione di un' unica assemblea parlamentare e' un' esigenza di
incisivita' ed efficienza oltre che di potenziamento del parlamento
come interlocutore del governo e delle regioni. occorre una legge
generale di riforma delle autonomie locali assieme al riordino
organico della finanza locale e propone la soppressione della
provincia a favore di un ente intermedio locale non burocratico ma
programmatorio. se certe riforme non fossero possibili con leggi
ordinarie l' a. non esclude la prospettiva di una revisione
costituzionale.
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| art. 95 cost.
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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