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Documento


26588
IDG821302528
82.13.02528 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Cancrini Luigi
Storia di Daniele B.
Unita', an. 59 (1982), fasc. 189 (1 settembre), pag. 3
(testo con illustrazioni)
D18822
(Sommario: Un internato esce, ma vuole abitare al numero 46, lo stesso del suo letto di manicomio... Perche' questo rifiuto ad essere aiutato? Siamo riusciti davvero a capire le "scoperte" di Basaglia e della psichiatria italiana?)
L' A. sottolinea che i principi innovativi della legge n. 180 volevano restituire la dignita' di esseri umani a persone che erano state confinate nella struttura del manicomio. Mancava pero' una attenta analisi del modo in cui i processi di esclusione del malato di mente erano stati preparati al livello della sua famiglia e del suo contesto sociale di provenienza. Soltanto una analisi basata sul concetto freudiano di "transfert" puo' restituire al malato di mente la possibilita' di essere ascoltato, capito ed aiutato. In particolare rileva che la psicoanalisi dev' essere condotta valutando l' interdipendenza delle fantasie che si sviluppano nella mente del sano e in quelle del malato, nella situazione del rapporto terapeutico.
L. 13 maggio 1978, n. 180
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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