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26637
IDG821302578
82.13.02578 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Beria D' Argentine Adolfo
Una politica per la Giustizia. Garanzia di sopravvivenza democratica
Avanti, an. 86 (1982), fasc. 187 (5 settembre), pag. 16
D023; F3217
Sul rapporto tra politica e Magistratura, l' A. sostiene che fino ad una certa epoca si sono scontrate, tra i magistrati, 2 logiche: una, la piu' tradizionale, secondo la quale il giudice obbedisce soltanto alla legge gia' scritta e codificata e il suo legame con le leggi e' piu' forte del legame con lo Stato; la seconda logica e' quella che considera il giudice ormai una figura non professionale e statuale, ma politica e sociale, non piu' puro difensore dell' esistente o di un ormai utopico primato di una legge o di uno Stato da molti non piu' ritenuti rispondenti al bene collettivo. In questa seconda logica il giudice non risponde piu' allo Stato o alla professione, ma deve rispondere alla societa' nelle sue diverse forme, poiche' quella del giudice e' ritenuta una "responsabilita' politica". Secondo l' A., la contrapposizione di queste 2 logiche e' in fase calante. Si va affermando tra i magistrati, infatti, una nuova "politica" della giustizia volta ad esaltare i fini istituzionali dell' ordinamento giudiziario, senza compromessi politico-partitici, capace di stabilire corretti e non pasticciati rapporti con altre istituzioni e responsabilita' pubbliche.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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