| Rilevato l' ampliamento del ruolo di supplenza della Magistratura, l'
A. ritiene che certe proposte tendenti a limitare l' indipendenza di
essa, in particolare i poteri di iniziativa dell' azione penale del
Pubblico Ministero, trovino la spiegazione nel fatto che questo ruolo
di supplenza non si e' mosso a senso unico. In certi casi, pero', la
supplenza si e' trasformata in "congenialita'" agli assetti di
potere, attraverso canali sotterranei, sottratti ad ogni possibile
controllo ma formalmente coperta dall' indipendenza. Il problema
consiste, quindi, in un corretto rapporto tra indipendenza e
responsabilita'. L' A. respinge le proposte del Ministro della
Giustizia sulla responsabilita' disciplinare dei giudici e ritiene
che per impostare correttamente questo rapporto non occorrano grandi
riforme. Basta tener ferma la distinzione tra i controlli sulle
decisioni, attraverso i mezzi di impugnazione processuali, e le
regole per evitare che posti chiave siano dati a giudici
strumentalizzabili a fini di parte.
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