| L' A. illustra, criticandola, la linea di politica istituzionale, che
attribuisce al gruppo dei politici ed intellettuali piu' vicini al
Presidente del Consiglio Craxi, la quale mette in discussione il
fondamentale principio costituzionale che assegna alla Camere la
funzione legislativa e circoscrive il potere normativo del Governo.
Secondo l' A., questa linea trova la motivazione nel fatto che il
PSI, col 10% di consensi nel Paese, dirige la Presidenza del
Consiglio. Il Parlamento e le Autonomie locali, dove, per il
principio democratico, misura del potere e misura del consenso
popolare tendono a coincidere, sono ostacoli da aggirare per
realizzare le "decisioni" prese altrove: nella Presidenza del
Consiglio, nel Consiglio dei ministri, nel Consiglio di gabinetto.
Illustrati criticamente altri aspetti di questa linea di politica
istituzionale, tra cui la proposta di abolizione del voto segreto, l'
introduzione di corsie prefenziali per i provvedimenti legislativi
del Governo, il "dimissionamento" dei parlamentari assenteisti, l' A.
espone le linee essenziali di una proposta del PCI per una piu'
razionale sistemazione del circuito Governo-Parlamento.
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