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Documento


28170
IDG831302805
83.13.02805 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Vassalli Giuliano; (a cura di Redazione)
Sui "pentiti i giudici hanno ampi poteri discrezionali
Intervista
Avanti, an. 87 (1983), fasc. 260 (4 novembre), pag. 1
D5101
L' intervistato affronta il tema della legislazione a favore dei terroristi "pentiti", di cui alla l. 29 maggio 1982, n. 304, in riferimento al processo per l' assassinio del giornalista Walter Tobagi. In base all' applicazione di questa legge, gli assassini possono essere rimessi in liberta' dopo tre anni dall' omicidio. Questa normativa provoca situazioni che turbano il cittadino: per un gregario che non ha ucciso sono stati chiesti 29 anni, per l' omicida solo 3 anni e mezzo, perche' "pentito" e ha dato contributi "eccezionali" alla lotta al terrorismo. Resta tuttavia il problema della discrezionalita', prevista dalla legge, e dell' uso che di essa ne fa il giudice.
l. 29 maggio 1982, n. 304
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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