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Documento


28183
IDG831302818
83.13.02818 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Coiro Michele; (a cura di D' Ovidio Pietro, Scotti Luigi, Amadei Leonetto)
Adeguare i codici alla Costituzione
Dibattito
Avanti, an. 87 (1983), fasc. 267 (12 novembre), pag. 4
D68
Il Presidente di Tribunale Michele Coiro ha sostenuto che il processo penale non e' adeguato alla Costituzione, in particolare la fase istruttoria basata sul segreto e sul metodo inquisitorio. Negli ultimi anni, inoltre, si e' delineata la tendenza ad "autonomizzare" proprio questa fase, a privilegiarla rispetto al dibattimento. Di conseguenza, il giudice anziche' controllare la polizia la dirige, trasformandosi da magistrato in poliziotto. In sostanza, la difesa ha sempre meno peso nell' istruttoria, i cittadini vedono dissolversi le garanzie, proprio al contrario di quanto si intende realizzare col rito accusatorio, comune a tutti i Paesi occidentali. L' avvocato Pietro D' Ovidio ha sottolineato l' esigenza di "riformare insieme codici e strutture giudiziarie" e, nel frattempo, di "anticipare" alcuni provvedimenti in linea con la riforma. In primo luogo occorre ridurre la carcerazione preventiva. La non applicazione di tale riduzione ai processi in corso e' fortemente sospetta di incostituzionalita'. La carcerazione lunga come l' attuale, equivale all' ammissione di fallimento dell' intero sistema processuale. Luigi Scotti, magistrato dell' ufficio legislativo del ministero, si e' richiamato ai disegni di legge presentati dal ministro Martinazzoli, rilevandone alcuni aspetti positivi.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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