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Documento


28306
IDG831302941
83.13.02941 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Anderlini Luigi
Argomenti. Voto segreto: non oltre il Senato
Messaggero, an. 105 (1983), fasc. 298 (1 novembre), pag. 2
D02113
L' A. (senatore della Sinistra Indipendente) esamina le differenze esistenti fra i regolamenti della Camera dei Deputati e del Senato. Osserva che al Senato il Presidente ha maggiori poteri e che i provvedimenti vengono approvati a maggioranza dei presenti in aula; alla Camera, invece, gli astenuti non vengono conteggiati ai fini dell' approvazione. Che su alcuni punti vi siano delle differenze non puo' certo essere considerato un male; bisogna pero' eliminare le differenze esistenti in fatto di voto segreto. In materia il regolamento del Senato appare assai piu' equilibrato, in quanto e' prevista per l' approvazione di un provvedimento la votazione per alzata di mano, a meno che un gruppo consistente di senatori (20, cioe' il 16%) non faccia richiesta per il voto segreto. Abolire del tutto il voto segreto sarebbe, al momento attuale, del tutto negativo perche' amplierebbe ulteriormente il potere delle segreterie dei partiti.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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