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Documento


32152
IDG841301182
84.13.01182 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Chiarante Giuseppe
Concordato e insegnamento della religione. Rispettare chi crede, ma anche chi non crede
Rinascita, an. 41 (1984), fasc. 15 (13 aprile), pag. 2
D943; D9415; D18410
Meglio sarebbe stato che la Chiesa, con la revisione del Concordato, avesse rinunciato ad un insegnamento confessionale nella scuola pubblica, per un insegnamento "laico", pluralistico, non confessionale di storia delle religioni e del pensiero religioso. Non essendo stata accolta questa impostazione, nel nuovo Concordato l' insegnamento della religione si effettua nell' ambito del rispetto della liberta' del cittadino sancito dalla formula che prevede "il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi" di questo insegnamento. A questo punto l' A. respinge le proposte tendenti ad introdurre nella scuola secondaria superiore un insegnamento che dovrebbe "educare" alla problematica delle religioni; un insegnamento che si richiamerebbe, in sostanza, ad una visione religiosa della vita. Con l' introduzione di questa nuova materia di studio si finirebbe, sostiene l' A., col vanificare la scelta operata dal nuovo Concordato, rendendo praticamente obbligatorio un insegnamento caratterizzato ideologicamente in senso religioso. Non terrebbe conto del rispetto della liberta' di coscienza di quanti non hanno una concezione religiosa del mondo, partendo da presupposti ideologici e culturali ateistici.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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