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Stampa d'opinione

Documento


32206
IDG841301236
84.13.01236 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Dall' Ora Alberto
Commenti e opinioni. Perche' al teste si chiede che la verita' sia verosimile
Corr. sera, an. 109 (1984), fasc. 92 (18 aprile), pag. 3
D6146
(Titoletti: Gli "indizi". Deformazioni)
L' A. esamina il problema della verosimiglianza delle testimonianze, ricordando l' episodio di due testi che per avere giurato di avere visto vivo un personaggio, che tutto faceva ritenere ucciso, furono condannati: solo dopo 7 anni si scopri' che avevano ragione, e il presunto assassino fu scagionato. Sottolinea quindi che i testi debbono essere interrogati in maniera appropriata, evitando domande suggestive o intimidazioni; l' arroganza dell' operatore non serve ad ottenere una credibile testimonianza. Sulla psiche dell' interrogato possono influire molti fatti deformanti: e' necessario, per giudici, avvocati e poliziotti lo studio delle tecniche adatte, cosi' da acquistare una raffinata professionalita'.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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