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Documento


32283
IDG841301313
84.13.01313 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Bernardi Alberto
La polemica sull' art. 90. Ora il carcere puo' tornare piu' umano
Paese sera, an. 35 (1984), fasc. 94 (5 aprile), pag. 3
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D644
L' A., Sostituto Procuratore a Torino, affronta la questione dell' applicazione dell' art. 90 della l. 26 luglio 1975, n. 354. Nella situazione carceraria, ad un certo momento, si sono creati quei "gravi ed eccezionali motivi di ordine e di sicurezza" che hanno reso necessaria l' applicazione dell' art. 90. Tuttavia, il deterioramento della situazione carceraria era tale e le sue cause cosi' complesse che anche il ricorso diffuso ed eccessivo all' art. 90 non elimino' che in minima parte i gravi inconvenienti che continuarono a verificarsi. Fu cosi' che sono state adottate misure restrittive che hanno determinato situazioni non conformi ad umanita', negatrici della dignita' dell' uomo e ingiustificatamente vessatorie. L' A. sostiene che e' necessario riportare l' art. 90 nei confini della legalita' costituzionale, e che occorre rimuovere urgentemente le condizioni negative della situazione carceraria. Respinge le tesi di chi ritiene che questa situazione sia connessa con la legge dei pentiti e con la giustizia inquisitoria che ne e' derivata, avendo attribuito ai giudici poteri discrezionali eccessivi. Il giudice, sostiene l' A., non ha fatto altro che applicare una legge approvata dal Parlamento, mentre il regime carcerario speciale dipende esclusivamente dal ministro di Grazia e Giustizia, su cui il giudice non puo' influire minimamente.
art. 90 l. 26 luglio 1975, n. 354
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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