| In troppe regioni italiane, afferma l' A., gravi ritardi e volute
inadempienze hanno impedito l' applicazione della l. 13 maggio 1978,
n. 180 di riforma psichiatrica. L' intervento del ministro della
Sanita', invece di tendere alla promozione di una rigorosa
applicazione della legge, ha, al contrario, sostanzialmente annullato
la riforma giudicandola inapplicabile. Il punto centrale della sua
proposta di legge, preso in esame e criticato dall' A., e' quello che
prevede la costituzione di "centri residenziali per lungodegenti". L'
A. sostiene che i lungodegenti, per il meccanismo della legge
proposta, sono nuovi cronici, in quanto basta superare 30 giorni di
degenza in un servizio di primo ricovero per essere trasferiti d'
ufficio nel cronicario di nuova istituzione. Secondo l' A., questo
procedimento tendente alla costituzione di reparti di cronicita' di
stampo manicomiale e' destinato inevitabilmente ad autoperpetuare la
cronicita' stessa. Questo disegno di legge contrasta, conclude l' A.,
con le conquiste piu' recenti e consolidate della scienza
psichiatrica.
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