| L' A., consigliere della Corte dei Conti, illustra criticamente l'
organizzazione e il funzionamento di questo organo. In sostanza,
sostiene che sussiste una dipendenza esterna della Corte dal Governo
a seguito del meccanismo delle nomine; mentre essa presenta, all'
interno, un caso unico di magistratura organizzata gerarchicamente
alle dipendenze di un solo magistrato, il presidente della Corte. In
ambedue i casi si configurano esempi di mancata attuazione e di
violazione della Costituzione, artt. 100, 101, 107. L' A. sostiene la
necessita' che il Parlamento affronti la soluzione di queste anomalie
affinche' l' organo sia sottratto alle molteplici e gravi forme di
ingerenza governativa, tese a realizzare una sostanziale
subordinazione all' esecutivo di una magistratura che potrebbe
efficacemente e capillarmente controllarlo in virtu' delle proprie
funzioni istituzionali, se compiutamente esercitate. Tanto per
cominciare si potrebbe dotare la Corte, a somiglianza della
magistratura ordinaria, di un organo di governo democratico,
collegiale e con la presenza di membri laici, di estrazione
parlamentare.
| |