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Documento


32375
IDG841301405
84.13.01405 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Pasquino Gianfranco
Decisionismo e corporativismo sono divenute due parole chiave del dibattito politico: che origine hanno? Ma l'efficacia del potere ha bisogno del consenso
Sole, an. 120 (1984), fasc. 99 (26 aprile), pag. 6
F42
La complessita' sociale di oggi e' accompagnata dalla crisi di governabilita' dei sistemi democratici. Non e' richiamandosi all' impostazione teorica di Carl Schmit che si puo' dare una risposta risolutiva alla crisi di governabilita' e alle carenze decisionali. Il decisionismo, in sostanza, e' inadeguato a spiegare le realta' di societa' e sistemi nei quali la politica non si esaurisce in scontri senza tregua, in conflitti mortali. In societa' complesse occorre ridurre le complessita' mediante scelte che richiedono capacita' selettiva, sulla base di una serie di calcoli costi- benefici. Ogni soluzione decisionistica che si rendesse necessaria, comunque, deve riuscire ad ampliare nel breve e nel medio periodo il consenso. Altrimenti il decisionismo crescera' su se stesso o verra' travolto. Svolta una critica di fondo al decisionismo autoritario, l' A. sostiene la necessita' di stabilire un collegamento tra capacita' e possibilita' di prendere le decisioni e controlli e interventi dei corpi intermedi nel e sul processo decisionale. Non si risolve il problema, conclude l' A., per decreto.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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