| 32457 | |
| IDG841301487 | |
| 84.13.01487 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
| |
| Colletti Lucio
| |
| Riforme istituzionali. Una buona Repubblica
| |
| | |
| | |
| | |
| Espresso, an. 30 (1984), fasc. 20 (20 maggio), pag. 51-57
| |
| (testo con illustrazioni)
| |
| D021; D0211; D0213; F421
| |
| | |
| (Sommario: Come dovrebbe essere? Che sistema elettorale dovrebbe
usare? Che poteri dovrebbe assegnare al Parlamento? E al governo?
Ecco una serie di proposte con i rispettivi pro e contro ed un
questionario per i lettori)
| |
| | |
| L' A. avverte che in democrazia e' essenziale il rapporto fra
maggioranza e opposizione, con la prima impegnata a governare e la
seconda volta a controllare e criticare l' operato del Governo. In
Italia le cose non stanno pero' cosi', perche' ormai da molti anni la
maggioranza e' incapace di operare scelte di una certa importanza;
causa prima di questa situazione e' l' assetto previsto dalla
Costituzione, che ha disegnato un Esecutivo debole e un Parlamento
frazionato. La necessita' di ricorrere a governi di coalizione ha
rafforzato oltre misura le segreterie dei partiti. Altro fattore
fondamentale dell' attuale instabilita' e' stato il ricorso alla
"democrazia consociativa", cioe' la ricerca continua dell' accordo da
parte della DC con il PCI, il quale ha potuto cosi' usufruire di un
vero e proprio diritto di "veto". Con il recente decreto sul costo
del lavoro, il Governo sta cercando di ripristinare le proprie
prerogative e le accuse di autoritarismo lanciate dal PCI sono del
tutto ingiustificate; e' auspicabile che questo sia l' inizio della
fine della democrazia consociativa.
| |
| | |
| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
| |