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| IDG841301509 | |
| 84.13.01509 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Felisetti Dino
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| I magistrati e le loro retribuzioni
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| Avanti, an. 88 (1984), fasc. 124 (27 maggio), pag. 8
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| D0230
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| L' A. afferma che la posizione del PSI sulla legge per il trattamento
economico dei giudici si regge su quattro principi: cessazione del
conflitto fra poteri; equiparazione del trattamento economico;
automatismo della revisione triennale; primato della legge. Per
quanto riguarda il primo punto il progetto di legge tende a derimere
il conflitto insorto fra potere giudiziario e legislativo, in quanto
elimina i ritardi del legislativo e gli effetti della c.d.
"giurisdizione domestica" in materia di retribuzioni ai magistrati.
Per quanto riguarda il secondo punto, l' introduzione dell'
equiparazione tra le varie magistrature tende ad eliminare l' attuale
giungla retributiva. Per quanto concerne il terzo punto, l' A.
sostiene che il principio dell' automatismo rivalutativo rappresenta
un aspetto concreto e non secondario del principio di autonomia e di
indipendenza della magistratura. Per quanto riguarda il ricorso del
Governo alla Corte di Cassazione sulla sentenza del Consiglio di
Stato in materia di retribuzioni ai magistrati e sulla contestuale
emanazione del disegno di legge in materia, l' A. sostiene la
necessita' che il potere legislativo e il giudiziario facciano la
propria parte: la Corte pronunci pure la sua decisione ed il
Parlamento approvi la sua legge. Fermo restando l' effetto della
pronuncia giurisdizionale, la nuova legge si porra' come "ius
superveniens", qualunque sia la decisione della Corte Suprema. Sara'
un caso classico a dimostrazione del primato della legge, secondo i
principi dell' ordinamento costituzionale.
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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