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Documento


32631
IDG841301661
84.13.01661 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Rosselli Giuseppe
Dure reazioni dei magistrati al disegno di legge che li espropria dell' indipendenza. "Colpita la giustizia perche' da' fastidio"
Paese sera, an. 35 (1984), fasc. 129 (12 maggio), pag. 2
D0230
Il Senato ha approvato il disegno di legge sul trattamento economico dei magistrati. L' ordine giudiziario ha confermato lo sciopero, proclamato in precedenza, per protestare contro l' art. 9 di questo provvedimento che mira ad annullare le sentenze emesse da diversi TAR e confermate dal Consiglio di Stato, in accoglimento dei ricorsi presentati dai magistrati per ottenere il riconoscimento dei propri diritti. Questo art. 9 stabilisce, tra l' altro, che anche i giudizi pendenti (sulla stessa materia) sono "estinti d' ufficio". Questo provvedimento, si sostiene, rappresenta un' insidia per l' autonomia e l' indipendenza della Magistratura e rischia di far saltare quella separazione fra i poteri dello Stato, stabilita dalla Costituzione. Viene riportato il pensiero del presidente dell' Associazione Nazionale Magistrati, Alessandro Criscuolo, il quale, tra l' altro, ravvisa nel provvedimento "una forma di reazione volta a punire la Magistratura perche' da' fastidio". Ritiene grave il contenuto dell' art. 9 in questione perche' con questa norma, in prospettiva, qualsiasi sentenza, civile o penale, potrebbe essere annullata con un intervento legislativo, secondo il gradimento dell' esecutivo. Secondo Criscuolo, "siamo dinanzi ad un tentativo di alterare l' assetto democratico del Paese".
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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