| Il Senato ha approvato il disegno di legge sul trattamento economico
dei magistrati. L' ordine giudiziario ha confermato lo sciopero,
proclamato in precedenza, per protestare contro l' art. 9 di questo
provvedimento che mira ad annullare le sentenze emesse da diversi TAR
e confermate dal Consiglio di Stato, in accoglimento dei ricorsi
presentati dai magistrati per ottenere il riconoscimento dei propri
diritti. Questo art. 9 stabilisce, tra l' altro, che anche i giudizi
pendenti (sulla stessa materia) sono "estinti d' ufficio". Questo
provvedimento, si sostiene, rappresenta un' insidia per l' autonomia
e l' indipendenza della Magistratura e rischia di far saltare quella
separazione fra i poteri dello Stato, stabilita dalla Costituzione.
Viene riportato il pensiero del presidente dell' Associazione
Nazionale Magistrati, Alessandro Criscuolo, il quale, tra l' altro,
ravvisa nel provvedimento "una forma di reazione volta a punire la
Magistratura perche' da' fastidio". Ritiene grave il contenuto dell'
art. 9 in questione perche' con questa norma, in prospettiva,
qualsiasi sentenza, civile o penale, potrebbe essere annullata con un
intervento legislativo, secondo il gradimento dell' esecutivo.
Secondo Criscuolo, "siamo dinanzi ad un tentativo di alterare l'
assetto democratico del Paese".
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