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37775
IDG851301470
85.13.01470 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Pera Giuseppe
La sentenza. Matto e ladro: assumetelo
Mondo economico, an. 38 (1985), fasc. 21 (27 maggio), pag. 9
D7313
L' A. rileva come sia triste dover constatare quanto il nostro diritto sia tanto "storto" se da parte della Corte di Cassazione si e' reso necessario riconoscere la legittimita' della decisione del Tribunale di Brescia che, riformando integralmente la sentenza della Pretura di Gardone Val Trompia, ha obbligato una societa' ad assumere un invalido civile dall' ufficio del lavoro anche se il medesimo e' stato condannato per furto commesso proprio nell' abitazione di uno dei soci e col riconoscimento della seminfermita' mentale da parte dei giudici penali. La Suprema Corte pur riconoscendo, come gia' il Tribunale di Brescia, la serieta' e la gravita' delle ragioni addotte per il rifiuto di assunzione, non ha potuto rilevare vizi d' illegittimita' in senso formale del provvedimento amministrativo di avviamento. L' A. conclude domandandosi se nel caso di danni all' azienda causati da tale assunzione sia mai possibile agire per il risarcimento nei confronti dei responsabili dell' avviamento al lavoro.
Cass. sez. lav. 29 marzo 1985, n. 2216 Trib. Brescia 22 settembre 1980
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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