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Documento


37852
IDG851301547
85.13.01547 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Cervi Mario
Cassazione mia fatti Capanna
Giornale, an. 12 (1985), fasc. 110 (29 maggio), pag. 1
D021030; D04301
L' A., commentando la sentenza con la quale la Corte di Cassazione ha deciso che costituisce reato qualsiasi propaganda, da parte di uomini "pubblici", per l' astensione dal voto nel referendum, nota come sia evidente che la norma richiamata dalla Cassazione si riferisca ad eventuali tentativi prevaricatori delle autorita' per impedire ai cittadini di votare. Osserva come volerla adattare a un tipo di elezione che si svolge in piena ed indiscussa liberta' significhi stravolgere la sostanza della legge. Concludendo, l' A. rileva come la sentenza della Suprema Corte costituisca un esempio di sordita' politica e di bizantinismo giuridico.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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