| L' A., ex consigliere di Cassazione, affronta il tema della
conflittualita' tra potere politico, Governo in particolare, e
Magistratura, acuitosi in questi ultimi tempi. Ripercorsa l'
evoluzione avvenuta all' interno della Magistratura, da una posizione
di stretta osservanza governativa ad un atteggiamento di lotta che
aveva, ed ha, per oggetto "la liberta' per la giustizia", l' A.
rileva nella istituzione del Cons. Sup. Mag. e nell' istituzione
della "proporzionale" per le elezioni dei componenti magistrati di
questo organo, le tappe significative di questa lotta. Essa, sostiene
l' A., deve proseguire al fine di contrastare le tendenze di certe
forze politiche a sottomettere nuovamente la Magistratura al potere
politico, timorose delle iniziative giudiziarie che si avvicinano
troppo al potere politico. Per completare questa lotta occorrerebbe
approvare alcune norme che incontrano la strenua resistenza da parte
del potere politico: per l' "indipendenza interna", occorre anzitutto
attuare la temporaneita' negli uffici piu' importanti e delicati, per
smantellare il potere dei dirigenti i quali non sempre ne hanno fatto
buon uso; per l' "indipendenza esterna" occorre completare l'
autonomia dell' ordine giudiziario da ogni altro potere come vuole la
Costituzione, rafforzando i poteri del Cons. Sup. Mag..
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