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Documento


38015
IDG851301710
85.13.01710 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Testi Adriano
Inquirente e Corte Costituzionale. Giudizio di accusa
Tempo, an. 42 (1985), fasc. 123 (21 maggio), pag. 19
D02113; D02138
L' A. prosegue la propria analisi sulla formulazione di un disegno di legge relativo alla necessaria riforma dei procedimenti d' accusa nei confronti dei ministri. Essendo evidente il carattere politico-istituzionale di un reato commesso da un ministro, appare opportuno prevedere un procedimento penale diverso rispetto a quello esistente per gli altri cittadini. Il problema fondamentale e' quindi incentrato sull' individuazione dell' organo chiamato a giudicare i ministri. Benche' praticamente tutti i disegni di legge finora presentati prevedano l' intervento della Magistratura ordinaria, preventivo o successivo a un "filtro" politico da parte del Parlamento, l' A. si dichiara favorevole a mantenere la competenza della Corte Costituzionale, quale organo giudicante in caso di reati ministeriali. Se venisse rimessa alla Magistratura ordinaria la competenza in materia, si creerebbe una sorta di governo dei giudici, incompatibile con il nostro ordinamento.
art. 135 Cost. art. 112 Cost.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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