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Documento


38107
IDG851301802
85.13.01802 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Scarpino Salvatore
Camorra, bombe e pentiti. A parita' d' infamia
Giornale, an. 12 (1985), fasc. 118 (7 giugno), pag. 2
D50126; D51310; D5101; F4252
L' A., richiamando l' attenzione sulla situazione creatasi a Napoli dopo l' uccisione della madre del pentito Pandico, rileva che esiste una diversita' nel trattamento riservato ai pentiti di terrorismo e a quelli della camorra e della mafia. Osserva come sembra che per i terroristi ci sia la disponibilita' di riconoscergli tutte le attenuanti, e come questo sia, probabilmente, attribuibile al fatto che rappresentano una parte deviante del nostro mondo. Mentre camorristi e mafiosi sono un' altra cosa, vengono da un altro mondo che non ci appartiene, costituiscono una tribu' sopravvissuta grazie allo sfascio delle ex capitali meridionali. Concludendo, l' A. auspica che a parita' d' infamia corrisponda un eguale trattamento da parte dello Stato.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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