| L' A. procede ad una ricognizione critica dell' istituto della
grazia, dall' "Ancien Regime" ai nostri tempi, nell' analisi che di
questo istituto hanno fatto esperti del diritto costituzionale e
politici. Questa indagine consente all' A. di definire, nel nostro
ordinamento, l' istituto della grazia come un potere del Presidente
della Repubblica da mettere in atto solo in quei casi che sfuggono a
qualsiasi caratterizzazione predeterminata delle leggi e dei
regolamenti. Si tratta, quindi, di un potere "pieno" al di fuori di
ogni limitazione formale o temporale, che introdurrebbe elementi di
rigidita' non consentiti dalla Costituzione. Al contrario, sostiene
l' A., questo "potere" e' di fatto esercitato dai burocrati del
Ministero. Abbiamo, cosi', un "potere" che, sorto per sanare casi
eccezionali da un ingiusto livellamento burocratico, nell'
effettivita' e' dominato da parametri di funzionamento burocratici
che in pratica lo sterilizzano e lo rendono impotente.
| |