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38315
IDG851302011
85.13.02011 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Scarpelli Uberto
Cronache del diritto. Strehler, Muccioli e il totalitarismo
Mondo economico, an. 38 (1985), fasc. 24 (17 giugno), pag. 9
D51414; D0401
L' A. a proposito del problema droga, dichiarandosene per costituzione psicologica o per struttura culturale totalmente estraneo, ritiene che ciascuno debba esser lasciato libero di percorrere la propria strada purche' assuma a suo rischio di trovare in fondo a questa un piu' vero se stesso o il silenzio della morte. Tale concezione di matrice liberale, sostiene l' A., non puo' che fare indignare di fronte alla notizia della perquisizione in casa del regista Strehler e del suo arresto per asserita detenzione di cocaina, ritenendola un' inammissibile violazione dei diritti della persona, come se i gendarmi fossero entrati nei "paradisi artificiali" di Baudelaire per ordine del giudice e lo avessero arrestato, attentando cosi' alla letteratura francese. Se la normativa in materia di stupefacenti giustifica il provvedimento, e' evidente, secondo l' A., che deve essere cambiata la legge, cominciando a cambiare gli atteggiamenti di fondo dinanzi alla droga. La legislazione repressiva, infatti, non e' riuscita a difendere i giovani dalla droga ed ha, anzi, creato grande e piccola delinquenza. Sottolinea l' A. che accanto al tabu' della droga si accompagna la gestione statale del tabacco e la cultura, raffinata, dell' alcool, dimostrandosi la contraddittorieta' dell' atteggiamento "pubblico" che fa domandare quale intenzione etica vi sia sottesa se non quella di una morale imposta alla quale nessuno puo' disattendere e il deviante merita, come nella comunita' di Muccioli, che ha avuto autorevoli riconoscimenti, la "tortura terapeutica". Tutto cio', conclude l' A., fa balenare all' orizzonte la malapianta del totalitarismo.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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