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| IDG851302074 | |
| 85.13.02074 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Dominioni Oreste
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| L' opinione. Quando la giustizia inciampa nel pentito
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| Corr. sera, an. 110 (1985), fasc. 148 (10 luglio), pag. 4
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| D51310; D50126; D6030; F4252
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| L' A. (ordinario di Procedura penale all' Universita' di Firenze)
svolge alcune considerazioni sui metodi che, nel processo di Napoli
contro la camorra, sono stati posti in opera dall' accusa nel cercare
le prove e nel valutarle, e rileva anzitutto l' inconsueta tensione
che ha caratterizzato il rapporto fra il P.M. e l' imputato Tortora.
Sottolinea la particolarita' di processi costruiti essenzialmente
sulla base dei pentiti, definiti da qualcuno "collaboratori della
giustizia"; sono infatti processi che, quando l' istruttoria e il
rinvio a giudizio si fondano solo sulle dichiarazioni dei pentiti,
rendono gli stessi pentiti e il P.M. prigionieri di una spirale
inarrestabile. L' A. conclude che si determina cosi' uno
stravolgimento dei ruoli processuali, tale da trasformare il P.M. in
una sorta di acritico paladino dei pentiti, e in un avversario
irriducibile dell' accusato, al quale nulla puo' concedere.
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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