| L' A. si riferisce alle varie proposte di legge che sono in
Parlamento in materia di finanziamento pubblico dei partiti, e
constata che l' unica che ha la possibilita' di un sollecito corso e'
quella che, senza nulla innovare, si limita a sancire un
finanziamento suppletivo a titolo di rimborso di spese elettorali
gia' sostenute. Le proposte che comportano invece una vera riforma
dell' istituto restano prigioniere dei tempi lunghi. I partiti
dovrebbero trovare forme di garanzia, come l' intervento di societa'
abilitate per l' accertamento del bilancio economico reale. Inoltre,
l' A. afferma che l' indipendenza del candidato dai procacciatori di
fondi e' resa piu' problematica dal sistema del voto proporzionale,
sicche' sarebbe inutile occuparsi delle entrate e spese dei partiti,
per constatare poi che la corruzione avviene soprattutto a livello
individuale. Conclude che quello del rapporto fra partiti e spesa
pubblica e' il problema chiave della nostra democrazia, perche'
rischia di scardinare il principio dell' uguaglianza e della liberta'
dei cittadini.
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