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Documento


38537
IDG851302233
85.13.02233 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Vitale Vincenzo
Una genia emblematica. Fanno paura i giudici profeti
Tempo, an. 42 (1985), fasc. 169 (7 luglio), pag. 22
D0230; D68
L' A. nota come sia assolutamente insensato assegnare al processo penale lo scopo di difendere la collettivita' dalle aggressioni criminali. Rileva che in realta' il processo non ha altro scopo che se stesso, e percio' in certo modo si esaurisce in se stesso ed e' autosignificante. Ricorda che se c' e' qualcuno che il processo tutela o difende questi e' sempre e soltanto l' imputato, come ben sanno coloro che, privati del processo si vedono costretti a rivendicare il proprio diritto al processo. Concludendo, l' A. osserva come, in questa luce, si debba diffidare del giudice "profeta", perche' per il giudice l' unica verita' possibile e' riconoscere umilmente il passato.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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