Banche dati professionali (ex 3270)
Stampa d'opinione

Documento


38670
IDG851302366
85.13.02366 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Viglietta Gianfranco
L' articolo. Le radici dei maxiprocessi
Manifesto, an. 15 (1985), fasc. 184 (11 agosto), pag. 1-2
D5101; D51310; D0230
L' A. (giudice istruttore presso il Tribunale di Roma) osserva che nel corso del congresso dell' Associazione nazionale dei magistrati non e' stato adeguatamente sottolineato che la giurisdizione italiana e' profondamente condizionata dalle scelte politiche operate da Governo e Parlamento. Infatti la Magistratura e' stata chiamata ad affrontare prima il terrorismo, e ora mafia e camorra, direttamente e non in modo sussidiario; inoltre, la scelta di reprimere tali fenomeni per mezzo dei reati associativi ha spinto verso la costruzione dei maxi-processi, e obbliga i magistrati a difficili analisi sulla vita di relazione sociale dei singoli imputati. I processi sono sempre meno incentrati sull' analisi dei fatti, provocando cosi' un allargamento dell' area dell' arbitrarieta'. L' A., pur non negando che tale scelta ha dato qualche risultato positivo, afferma che la lotta a mafia e camorra non puo' essere condotta solo con questi sistemi.
art. 416 bis c.p.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



Ritorna al menu della banca dati