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Documento


38730
IDG851302426
85.13.02426 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Rodota' Stefano
Chi decide, chi no
Repubblica, an. 10 (1985), fasc. 164 (28 luglio), pag. 6
D0213; D122
L' A., commentando quanto accaduto il 19 luglio (disastro in Val di Fiemme, balzo del dollaro a 2200 lire, verifica di governo), affronta il problema del "decisionismo" e dei meccanismi istituzionali di controllo che di solito non funzionano. Nota che la vecchia cultura dei controlli, troppo spesso affidati solo ad organi burocratici, a procedure macchinose, ha dimostrato quali siano le conseguenze di un rispetto ossessivo per l' interesse privato e per il vecchio armamentario giuridico. Rispetto a chi sostiene che bisogna dare piu' poteri al Governo, osserva che il vero problema e' certo quello di avere un centro capace di decidere, ma soprattutto di avere un Governo in grado di coordinare e controllare i diversi centri che fanno scelte significative in materia economica, politica, sociale. L' A. conclude osservando che la distorsione istituzionale piu' grave riguarda il fatto che il Governo invade territori ai quali dovrebbe restare rigorosamente estraneo e intanto trascura le questioni che giustificano la sua esistenza.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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