| L' A. fa alcune considerazioni sul rapporto tra Corte dei conti ed
enti locali, e sulla funzione di controllo, oggi in Italia. Rileva,
in particolare, come il controllo di merito abbia col tempo perso di
significato, e come il controllo di legittimita' risulti fortemente
in crisi, soprattutto a causa dell' inefficienza dei comitati
regionali. Si dichiara concorde con la proposta, avanzata nel corso
del convegno, di un decentramento della Corte dei conti, mentre non
condivide quella relativa all' assegnazione di compiti di controllo
ai TAR (Tribunali amministrativi regionali). Innanzitutto, perche'
ritiene piu' corretto, dal punto di vista costituzionale, che il
controllo sugli enti locali in sede regionale, rimanga nel plesso
giurisdizionale della Corte dei conti o in sezioni decentrate della
stessa; inoltre, anche alla luce della propria esperienza, considera
i TAR non sufficientemente attrezzati, ne' competenti per assolvere
tale funzione. Afferma che il proprio partito ha fatto una precisa
teorizzazione della necessita' della separatezza tra Magistratura e
politica, e propone infine, l' istituzione di un organo di
autogoverno della Corte, sul modello del Consiglio di presidenza del
Consiglio di Stato, o dei TAR, ed un sistema elettorale che dia
maggiori garanzie possibili per evitare quanto e' successo nel Cons.
Sup. Mag.
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